Credo che il film sia una critica della società moderna che viene vista come costringente a dei ruoli stereotipati (marito, moglie, impiegato, lavoratore) che finiscono per essere accettati non per gusto ma solo per dovere. Così alla lunga il dovere diventa doverismo e ognuno di noi sente tutta la frustrazione della deprivazione dei propri desideri ingabbiati nello stereotipo del “come bisogna essere”. Si noti che gli unici che appaiono felici sono una coppia di omosessuali che evidentemente sono appunto gli unici ad aver rotto lo schema. Il film a me ha colpito nel profondo e penso sappia interrogare. A mio avviso la soluzione alla frustrazione denunciata non è la fuga dal ruolo (che infatti porta un padre ad essere attratto da un amica della figlia) ma ritrovare il senso per cui quel ruolo è stato pensato nella storia. Non è la fatica il problema ma la consapevolezza dello scopo. Come ha sapientemente detto qualcuno:

Non esistono grandi problemi ma piccole motivazioni

Il film ha dunque il merito di mettere in luce le conseguenze di questa mancata consapevolezza

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