Sempre più sicuro di sé, sia dietro che davanti la macchina da presa, Kendrick questa volta mette sotto il microscopio il rapporto padre – figlio/a. Quando Adam si specchia nella Parola di Dio, dopo un fatto drammatico nella sua famiglia, capisce che non sta svolgendo bene il grande compito che Dio gli ha affidato, si chiede cosa vuole Dio da lui come padre, come capo della famiglia, si mette in discussione e stabilisce un decalogo. Un film davvero ben equilibrato dove coesistono l’azione, presente in gran parte del film con dei bellissimi inseguimenti, i sentimenti, la forte drammaticità alleggerita da una buona dose di ironia con delle scene davvero esilaranti ben interpretate da un volontario al suo primo film: Robert Amaya, infine l’elevazione dei valori, le promesse, Il tutto incorniciato dal mettere in pratica nella vita di tutti i giorni la Parola di Dio come in Affrontando i Giganti e in Fireproof.

Il messaggio, anche questa volta, non è solo per i non cristiani ma anche e soprattutto per persone già credenti, per tutti i padri che hanno l’umiltà di mettersi in discussione. La macchina da presa si mette dalla parte dei figli, guarda con i loro occhi, mettendo questi uomini a confronto con quello che loro stessi credono e predicano ma che non riescono a mettere in pratica tanto facilmente.

Kendrick pone un punto fermo, una base dalla quale partire, per affrontare la sfida più grande: ESSERE UOMINI DI CORAGGIO.

Un film per tutta la famiglia (negli USA viene consigliato dai 13 anni in su) che vi farà ridere e piangere allo stesso tempo, che vi farà riflettere e…. perché no, che vi aiuterà a cambiare.

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Di admin