Di seguito alcuni spunti tratti dalle scheda scheda del fascicolo del filmfamily2012:

La suggestione offerta dal film non è tanto quella su come trovare sollievo ad una sofferenza e/o ad una prova, quanto chiedersi piuttosto se quello che accade può essere il fermento per una trasformazione capace di interpretare la vita da un nuovo punto di vista. I personaggi del film mostrano come non si possa sempre e solo chiedersi perché la vita va così ma come, malgrado tutto, si possa comunque continuare a guardare avanti.

L’aiuto degli altri, talvolta confuso e così poco “puro” rimane cmq basilare. Aprire la porta, farli entrare, condividere è d’obbligo per non imboccare la via dell’oblio e negarsi una resurrezione. Stare assieme significa incontrarsi, creare legami che donano solidità all’esistenza.

Sarà la famiglia in difficoltà ad aiutare Claudio quando non avrà i soldi per riparare i suoi danni

Claudio è convinto che con i soldi, con i beni materiali che potrà compare ai figli, potrà colmare quel VUOTO lasciato dalla madre, senza accorgersi che solo donando sé stesso potrà fare qualcosa di utile in questo senso. Non solo.. Claudio è intriso di una cultura consumistica e dell’apparenza che lo porta a dire “Oggi fare vedere è tutto”. Sarà Andrei, il ragazzo rumeno, a far presente che non tutto si sistema coi soldi e a provocare nello spettatore una risposta.

Di fronte agli errori di Claudio, nessuno si allontana, anzi l’orrore delle situazioni unisce ancora di più.

Il film ci dice che il vero eroe di oggi è chi riesce a mantenersi a galla in questa difficile vita. La storia attesta l’incapacità di supremazia del dolore sull’uomo, una storia che ci dice che per quanto le nostre vite possano essere squarciate possono rimanere sempre vitali e resistenti, ci dice come vi sia sempre un rimedio da ricercare nel contatto con gli altri.

Bella l’immagine di Piero che nel cercare di intraprendere una cosa per lui difficile cerca la mano di chi gli è vicino.

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