Credo il film sia un ottimo spaccato della realtà vissuta dalle seconde generazioni. Ho ritrovato quanto letto nei miei studi universitari e quello che noto nelle ore che passo con i minori stranieri non accompagnati (certo per questi ultimi la situazione è diversa ma vedendo il film più volte ho notato dei deja vu). Ben rappresentata la misciela di culture che albergano il protagonista che rifiuta l’essere l'”arabità” dei genitori, dichiarandosi italiano, mettendo le lenti azzurre ma allo stesso tempo litigando pesantemente con il suo amico perché ha messo gli occhi sulla sorella, rivelandosi più “arabo” di quanto non voglia essere. Interessante anche lo spunto sulla devianza dove è un ragazzo italiano ad iniziarlo alle pratiche delinquenziali.

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