Credo che la frase che riassume il senso del film sia quella del protagonista quando dice “Ho imparato dai miei errori”. Inizialmente il protagonista infatti è accecato dalle sue ambizioni, finché un giorno questa cecità lo porterà a commettere un errore che gli stravolgerà la vita, togliendole forse il senso. Finché non ci sarà l’incontro con persone che sapranno insegnargli che si può sempre ricominciare, che lui vale in quanto persona e non come somma dei suoi errori. Qualcuno gli dirà “Non mi importa nè del tuo passato né del tuo futuro per me tu sarai sempre ‘il bue’ “. Forse un film più da maschi che da femmine vista la psicologia del personaggio e il fatto che il film è tutto un combattimento (del resto è la storia di un maestro di arti marziali :-).

Ben sviluppato il tema del binomio vendetta-violenza che genera solo odio e sofferenza in un circolo vizioso che qualcuno prima o poi deve spezzare.

Ci sono scene violente e cruente con ossa che si rompono, ecc. ma credo nel contesto del film non siano esagerate in quanto funzionali a mostrare il cambiamento del personaggio, inizialmente senza scrupoli pur di raggiungere il suo obiettivo ma che poi grazie al giudizio sui suoi errori e allo sguardo (di una ragazza cieca che sa quindi guardare oltre le apparenze), troverà la via della redenzione.

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